Wacom Inkling review

Recensione completa e prova sul campo della nuova e rivoluzionaria Wacom Inkling.

DESIGN

Il prodotto, come avete visto, è veramente ben disegnato. L’astuccio contiene la penna, 4 punte di ricambio, il cavetto usb e il ricevitore, il tutto assemblato con sistemi ad incastro praticamente perfetti. Quando è chiuso è compatto, solido e non c’è nessun elemento che ‘balla’ all’interno del suo alloggiamento. Pesa pochissimo ed ha una finitura nero-ruvido con inserti in nero laccato come le ultime Wacom Intuos.

La penna si impugna bene ed ha le stesse dimensioni di una penna Wacom, quindi leggermente più grossa di una penna reale ma con una buona sensazione di grip.

Il pennino all’interno del fusto è un normalissimo pennino a sfera ad inchiostro. Questa scelta lascia un po’ l’amaro in bocca perché prevede l’acquisto futuro di ricambi che da quanto riesco a capire sono del tutto superflui ai fini del funzionamento del sistema. Il rilevamento infatti avviene tramite infrarossi e ultrasuoni che consentono al ricevitore di registrare i movimenti della penna senza leggere i tratti scritti. Per assurdo, dovrebbe funzionare anche senza inchiostro.

Il carico di energia richiesto è sufficientemente basso da consentire la ricarica anche dalle porte della tastiera.

Il software in dotazione

La prima volta che collegherete il ricevitore al mac dovrete installare il software SketchManager. Questa è la nota più dolente di tutto l’acquisto, soprattuto per chi è avvezzo alla pulizia ed alla logica delle interfacce mac like.
Io che in vent’anni ho usato solo ed esclusivamente computer Apple ho fatto una fatica enorme a non cancellare subito questo schifo di software.
E’ brutto, ha una UI sbagliata in quasi ogni sua scelta. Ve ne potete fare un’idea dal video che ho postato ieri. Pulsanti senza senso, sistema di navigazione illogico, funzioni non documentate…insomma un’indecenza.

Per farvi un esempio, pur potendo riprodurre all’interno del programma il video che mostra tutti i tratti prodotti con la penna, non c’è modo di esportarlo da SketchManager, quindi mi domando a che serve?? :shock:

La nota positiva è che userete il software solo per esportare gli sketches verso i vostri programmi e questo lo fa abbastanza bene. Con un po’ di fortuna magari lo aggiorneranno in seguito.

Test sul campo

Ho provato la Inkling in situazioni diverse, in ufficio e “on the road”, in contesti lavorativi e artistici ed è un vero spasso.
Il ricevitore si applica benissimo su un blocco notes, su una moleskine o anche solo su un fascicolo di fogli extrastrong.
Al contrario di quanto visto nelle immagini di marketing trovo la clip più pratica applicata al lato del foglio piuttosto che in alto. Se applicata in alto, alcuni movimenti della mano possono intralciare più facilmente il flusso di dati tra penna e ricevitore (con il risultato di un’interruzione del tratto che scoprirete solo una volta importato il file).
Posta sul lato (a destra se siete mancini come me) invece va una meraviglia.

ESPORTAZIONE in PHOTOSHOP
Il vantaggio vero rispetto alla tradizionale scansione è il fatto di poter creare i livelli con l’apposito pulsante sulla clip e , appunto, la praticità di avere il vostro file già digitalizzato.
La resa bitmap dei file è ottima. Esportando in photoshop vi ritroverete il vostro sketch riprodotto con un tratto molto fedele e con il lusso di avere i vostri livelli separati.
Se vogliamo fare i puntigliosi possiamo dire che la scansione è in grado di riprodurre i mezzi toni di un chiaroscuro, l’espressività del tratto, la grana della grafite che in campo artistico sono spesso segni distintivi dello stile dell’artista. Il file esportato in bitmap (in vettoriale vedrete che è un po’ diverso) riproduce il tratto così com’è, in NERO PIENO con tratto costante.

ESPORTAZIONE in VETTORIALE
Qui veniamo alla rivoluzione vera e propria e ci sono alcune note dolenti, segno della evidente immaturità del mezzo, ma che non ne pregiudicano assolutamente i pregi.
NOTA BENE: una volta installato il software della inkling sarà necessario riavviare Illustrator (se era aperto durante il processo) altrimenti, alla prima esportazione SketchManager cercherà di farvi importare un astruso file di testo.

Una volta esportato ecco il risultato comparato con lo sketch reale:

Come vedete ci sono alcune indecisioni nell’interpretazione del tratto in vettore. Molte di queste possono essere regolate con un apposito pannello nel software, scrivendo in un’area a schermo alla stregua delle finestre di setting delle tavolette wacom. Ho provato a cambiare drasticamente le impostazioni e il risultato cambia, in maniera minima ma cambia.

Il tratto di illustrator è ricreato applicando in automatico un pennello calligrafico che ‘maschera’ il reale comportamento della penna.
Nelle immagini che seguono vedrete qual’è il tracciato reale e come appare in anteprima:


Qui ci sono i file sorgenti da scaricare se volte dargli un’occhiata:

Capirete che un file vettoriale di questa fattura è quasi inutilizzabile soprattuto se l’intenzione è quella di lavorare il file in illustrator. Magari avete abbozzato un logo od una font e volete definirla e questo file non vi sarà di grande aiuto…ma c’è un semplicissimo rimedio. Il tracciato può essere semplificato tramite l’apposito comando di illustrator e può rimanere fedelissimo ma molto più lavorabile.

In rosso il tracciato semplificato ed in blu quello originale con i suoi due miliardi di punti di controllo.

Dopo un paio di passaggi di Simplify Path il risultato è più che ottimo :DD

 

ESPORTAZIONE IN SVG

Vediamo come si comporta l’esportazione in SVG che è sempre vettoriale.
La funzione non ha un pulsante apposito come i formati AI e PSD ma deve essere raggiunta dalla voce di menu “Salva in formato differente”.

Ecco come appare il file SVG aperto in illustrator (guardandolo in modalità ‘tracciato’)

Come vedete il tracciato non è più “semplice” ma è stato espanso in automatico e non ha più il pennello calligrafico applicato.
Anche qui possiamo intervenire con la semplificazione dei tracciato ed otterremo un risultato più artistico ma molto gradevole e sicuramente efficace per simulare l’inchiostro.
A SINISTRA il tracciato semplificato in illustrator e a destra l’originale.

Conclusioni
Insomma, a parte alcuni difetti di gioventù, la Inkling è un vero gioiellino e nemmeno troppo costoso. Si infila anche in una tasca (ampia) ed è sempre pronta all’uso. La carica mi sembra molto duratura: A conti fatti, come dicevo, i vantaggi sono ampiamente superiori ai piccoli difetti.
Attualmente è solo possibile preordinarlo presso il sito Wacom Estore con consegna non meglio definita di 2012. Evidentemente quelli di Wacom erano totalmente impreparati ad un tale successo visto che le prime forniture sono state consegnate con circa due mesi di ritardo e tutt’ora non sono in grado di soddisfare le richieste.

P.S. Per scusarsi dell’immenso ritardo accumulato nella consegna del prodotto (ho preordinato – e pagato in anticipo – la Inkling il 31 di agosto e come molti altri l’ho ricevuta il 4 novembre) Wacom ha deciso di omaggiare gli utenti di un regalino interessante. Meet The Masters – The Wacom MasterClasses Vol. 1-3 è un DVD contentente circa 10 ore di video, tutorial e lectures dal ‘prezzo suggerito’ di €79.95 e riguardanti l’uso dei prodotti wacom nei seguenti settori:
Photography and Image Editing,
Digital Drawing, Painting and Illustration
3D and motion design

Fateci un pensiero.

 

 

Questa recensione è stata scritta per gli amici di ItaliaMac quindi eventuali riferimenti a video e risorse esterne sono reperibili al topic originale del link.